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Un trattamento osteopatico è di solito la somma di tecniche diverse, a seconda della necessità del paziente. Occorre tenere presente che ogni persona è diversa dall’altra. E soprattutto l’osteopata ha sempre a che fare in primis con una persona e non semplicemente con “un paziente”.
Qui troviamo alcuni esempi di tecniche viscerali, strutturali, fasciali e cranio - sacrali:
Tecnica su componente sigmoidea del colon:
In questa tecnica l’osteopata va a mobilizzare una componente di intestino e nel caso del video la componente sigmoidea del colon. L’obiettivo è quello di ridarle mobilità e migliorare l’ambiente dove è contenuta. L’operatore esegue delle trazioni e dei rilasci dolci, sempre nel rispetto della componente che tratta e delle informazioni che recepisce dal paziente.
Tecnica diretta su vertebra dorsale:
In questa tecnica vengono liberate le articolazioni di una vertebra dorsale sfruttando le tecniche strutturali ad alta velocità e bassa ampiezza. In queste tecniche spesso si avverte il classico “crak”. Questo è semplicemente dovuto allo scoppio di bolle di gas che si formano nel liquido sinoviale che è quello che lubrifica le articolazioni. Nonostante il rumore avvertito non sono assolutamente dolorose ne tantomeno pericolose se effettuate da mano esperte.
Tecnica fasciale sulla spalla:
In questa tecnica l’osteopata tratta, dal punto di vista fasciale, globalmente la spalla. Come nelle tecniche cranio sacrali anche per le tecniche fasciali non è possibile vedere il movimento. Gli unici ad avvertirlo saranno l’operatore e il paziente. L’osteopata si sintonizza con il movimento fasciale presente. Il braccio del paziente è rilassato, appoggiato sugli avambracci dell’osteopata. L’operatore tratta globalmente le componenti molli della spalla
Tecnica su articolazione sacro/iliaca:
Questa è una tecnica rivolta ad una articolazione del bacino e precisamente quella dell’osso sacro e l’osso iliaco di sinistra. L’osteopata sfrutta una tecnica strutturale ad alta velocità e bassa ampiezza. In questa tecnica è possibile sentire il classico “crack”. Questo è semplicemente dovuto allo scoppio di bolle di gas che si formano nel liquido sinoviale che è quello che lubrifica le articolazioni. Nonostante il rumore non è assolutamente dolorosa e tantomeno pericolosa perchè effettuata da un professionista.
Tecnica sfeno/mascellare:
Le tecniche cranio sacrali non sono visibili ad occhio nudo. Gli unici ad avvertire il movimento saranno il paziente e l’osteopata. L’operatore si sintonizza con il movimento cranio sacrale del paziente. In questa tecnica viene liberata l’articoalzione tra l’osso mascellare, le ossa palatine e l’ osso sfenoide.
Tecnica globale sottodiaframmatica::
In questa tecnica l’osteopata va a trattare globalmente le componenti viscerali che si collocano al di sotto del diaframma come stomaco, fegato ed una porzione di esofago. E’ una tecnica molto ben tollerata dal paziente che avvertirà un rilasciamento generalizzato che coinvolge anche la componente di passaggio vertebrale tra la porzione dorsale e quella lombare
Tecnica diretta su articolazione C7/D1 (cervico/dorsale)
Questa tecnica è rivolta all’articolazione cervicale c7 rispetto ai suoi rapporti con la prima vertebra dorsale. L’osteopata sfrutta una tecnica strutturale ad alta velocità e bassa ampiezza. In questa tecnica è possibile sentire il classico “crack”. Questo è semplicemente dovuto allo scoppio di bolle di gas che si formano nel liquido sinoviale che è quello che lubrifica le articolazioni. Nonostante il rumore non è assolutamente dolorosa e tantomeno pericolosa perchè effettuata da mani esperte.
Tecnica viscerale sul fegato
In questa tecnica l’osteopata va a mobilizzare il fegato, sui vari piani dello spazio, cercando di ridargli la mobilità che è andata persa. Il tutto avviene sfruttando delle rotazioni, inclinazioni laterali e flesso estensioni del tronco del paziente. Le mani dell’operatore sono invece posizionate sul bordo inferiore del fegato.
Tecnica fasciale su osso sacro:
In questa tecnica l’osteopata va a sintonizzarsi con i movimenti fasciali che l’osso sacro compie autonomamente. Non fa altro che seguirli per ottenere un maggior movimento fasciale del sacro. Ne consegue un rilascio anche della porzione vertebrale lombare
Tecnica diretta su vertebra cervicale:
In questa tecnica vengono liberate le articolazioni di una vertebra cervicale sfruttando le tecniche strutturali ad alta velocità e bassa ampiezza. In queste tecniche spesso si avverte il classico “crack”. Questo è semplicemente dovuto allo scoppio di bolle di gas che si formano nel liquido sinoviale che è quello che lubrifica le articolazioni. Nonostante il rumore avvertito non sono assolutamente dolorose e tantomeno pericolose ma vanno effettuate da professionisti.
Tecnica su osso temporale:
Come in una qualsiasi tecnica cranio sacrale anche in questo caso non è possibile vedere i movimenti presenti perché sono molto piccoli. In questa tecnica l’osteopata da movimento ad un osso temporale più limitato rispetto all’altro. Le tecniche cranio sacrali sono generalmente ben tollerate e molto rilassanti per il paziente.